Nonostante tutto…

l’assemblea va in montagna!

"Peccato per chi non c’era!" potrei iniziare così la mia riflessione sull’assemblea del 17 giugno scorso in quel di Asiago.
Si pensava che il luogo fosse attraente, che potesse rispondere al desiderio di fraternizzare espresso da molti soci ed amici di ASA… ed invece eravamo proprio pochini! Saranno state le previsioni meteorologiche (ed invece è stata una giornata stupenda), la distanza (eppure Asiago è meta abituale anche dei padovani), il periodo, il tema… i presenti hanno cercato tutte le motivazioni per farne tesoro a futuro.
Peccato, dicevo all’inizio, perché il clima di amicizia che si è subito creato fra i presenti – molti non si conoscevano – è stato proprio quello che abitualmente si respira in missione.
Ilario De Guio aveva prenotato il bel tempo! e ciò ci ha permesso sia la breve ma simpatica escursione che il pranzo all’aperto, prima di passare al momento formativo.
Una trentina di persone, compreso un bel gruppo dall’Altopiano, hanno potuto apprezzare l’entusiasmo con cui Laura Scapin, di Treschè Conca, ci ha presentato la sua esperienza di tre mesi in ASA con il progetto di intercambio culturale "Spondylus": progetto rivolto a tutti coloro che vogliono toccare con mano il lavoro di ASA in Ecuador, la realtà socio-politica-ambientale del Paese, il lavoro dei missionari padovani… raccontati e condivisi da chi li vive ogni giorno in prima persona.
Gianni Saonara ci ha poi accompagnati a rimotivare il nostro essere associazione, partendo dagli Atti degli Apostoli per arrivare al Convegno Ecclesiale di Verona. Ci ha ricordato che, in quanto laici, siamo uomini della sinodalità, aperti al mondo, a nuove esperienze di cui non dobbiamo avere paura, ma che dobbiamo imparare a leggere, ancorati al Vangelo. Solo la vita associativa ci permetterà di discernere nel migliore dei modi il e bello e buono che ci attornia.
Ci siamo lasciati con l’impegno di fare nostra la citazione ricordata dal card. Tettamanzi a Verona: "Quelli che fanno professione di appartenere a Cristo si riconosceranno dalle loro opere. Ora non si tratta di fare una professione di fede a parole, ma di perseverare nella pratica della fede sino alla fine. È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo (Lettera agli Efesini)"
E poi tutti a celebrare la Messa assieme alla comunità parrocchiale di Asiago; celebrazione eucaristica presieduta da don Ruggero Ruvoletto, già Direttore del Centro Missionario Diocesano e da alcuni anni missionario in Brasile.
Se ogni celebrazione eucaristica è sempre speciale, quella del 17 giugno lo è stata in modo particolare perché ricordavamo il 9° anniversario della scomparsa di don Luigi Vaccari, prematuramente morto in Ecuador il 18 giugno del 1998.
Ho sentito forte e viva la presenza di Gigi, proprio come quando eravamo assieme in missione, impegnati ad accompagnare i primi passi di ASA, da lui fortemente voluta e per un tempo anche presieduta. Sono sicuro che continua ad accompagnarci, con il suo fare sbrigativo, efficace e fraterno… mi sembra di sentire ancora il suo "Dai Fanton movete!"
(Maurizio Fanton)


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