Maria Luisa Viola

Notizie dal Brasile

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ottobre 2007

Che gioia essere qui, dopo quasi due mesi a raccontarvi cosa sta succendo da queste parti. Eh si, era il ventiquattro agosto quando da Venezia l’aereo è decollato: destinazione Rio de Janeiro. In meno di quindici ore mi sono ritrovata in un mondo dove le correnti (sia aeree che marine) girano al contrario, il sole culmina a nord ed in agosto siamo in inverno. Tutto naturalmente perché il mio punto di vista è quello del nord del mondo.
È stato un periodo particolare perché particolare ed unico è stato ogni momento che ho vissuto ed ogni incontro che ho fatto. Difficile sarebbe raccontarli tutti. Non sono sempre stati momenti facili perché qui ci si incontra/scontra prima di tutto con sé stessi. Ho lasciato delle sicurezze per venire qui e reinventarmi la vita. Mi sono accorta che tante cose le ho sempre date per scontate; altre le avevo comprese solo razionalmente. Ma quando accetti di cambiare punto di vista ti si rovescia tutto. Mi soffermo su una situazione, la più semplice: l’acqua. Qui a Vilar dos Teles, nel fine settimana, tolgono l’acqua. Vuol dire che da venerdì a lunedì l’acquedotto non la eroga e quindi si fa uso di quella depositata nelle casse. In casa si cerca di usarla con parsimonia. Questa settimana l’acqua anziché tornare lunedì è arrivata martedì. Le difficoltà quotidiane sono aumentate: basta solo pensare a come cucinare senza. C’è una possibilità: si compra! Si telefona ad una ditta ed in giornata, a pagamento, ti riforniscono di acqua. Avevamo telefonato per comperarla ma fortunatamente, all’ora di pranzo, dalla "centrale", l’acqua ha ripreso a fluire. Ho sentito il suo suono, il suono dell’acqua attraverso le tubature. Quante volte mi sono, ci siamo soffermati ad ascoltare il suono dell’acqua? Martedì sembrava giorno di festa!
La cosa invece che non manca, anzi ce n'è in abbondanza, è l’accoglienza e l’affetto che la gente mi ha dimostrato e continua a dimostrarmi. A partire da d. Lucio e d. Massimo fino ad arrivare a tutte le diciassette comunità che compongono la parrocchia. Credo che quando ritornerò sarà una cosa di cui sentirò la mancanza. Qui la gente mi ferma, mi abbraccia, mi bacia, mi chiede se tutto va bene, se mi trovo bene, se mi piace il Brasile. Ripenso allora a tutte le persone che ho salutato prima di partire. La sensazione è bellissima: un grande abbraccio tra Padova ed il Brasile che fonde queste due realtà: braccia che mi hanno sospinto e braccia che mi hanno accolto.

M. Luisa Viola

ora laica missionaria fidei donum in Brasile (ha visitato le missioni in Ecuador con un viaggio organizzato dal Centro Missionario; da allora particolarmente vicina ad ASA e alle missioni in Ecuador)

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