Famiglia Pellichero

Torna indietro

giovedì, 14 maggio 2009

Pensando al ritorno... riempiamo i cuori!


Carissimi amici… il tempo sta volando!!!… mi sembra ieri che eravamo a casa in vacanza, e mi sembra domani che torniamo…. Il 6 agosto partiamo da Quito per arrivare il giorno dopo a Venezia e questi ultimi mesi di vita in Ecuador sono per me Angela ricchi di emozioni ambivalenti: da un lato la gioia di RIENTRARE a casa, dall’altra la tristezza di LASCIARE le persone conosciute, questa nuova quotidianità, questa realtà, … questo ritmo e stile di vita, il tempo dedicato alla nostra famiglia e alle relazioni, gli impegni in Asa, in parrocchia, … è una gran fatica, lo ammetto!!! È un altro lasciare; eravamo coscienti anche prima di partire che i distacchi sarebbero stati due, nell’andare e nel tornare, ma l’averlo già saputo con il pensiero non toglie la fatica e la tristezza del viverlo … per noi e pure per i bimbi, che già chiedono quando potranno venire a trovare i loro amici qui….

Una fatica e una tristezza di cui però siamo felici… non è masochismo, bensì vita vissuta, relazioni costruite. Se tornassimo dopo tre anni con il cuore leggero perché vuoto… questa sarebbe vera tristezza e sconforto!

E anche per i nostri figli continuiamo ad essere certi che ne è valsa la pena, eccome!

Sappiamo che quando torneremo a casa sarà anche il tempo per RI-INCONTRARE e questo mi fa stare bene … ho proprio voglia di viverlo e di abbracciare le persone fisicamente e non solo di pensarlo …. Mi spaventa un po’ la fatica di rientrare in una situazione di incertezza, di riadattarsi alla vita quotidiana, di incontrare il nuovo: Nicola rientrerà in cooperativa, io dovrò cercare un lavoro (abbasso la crisi!), sceglieremo le scuole per i bimbi (Gianluca rientrerà in prima con la incertezza della riforma), …. Insomma… é un altro bel salto!!!

Tre anni fa, nel prendere la decisione se partire o meno per l’Ecuador, come strumento abbiamo utilizzato un’immaginaria bilancia: da una parte i motivi pro-partenza, dall’altra i motivi per cui mettere da parte il sogno che da anni ci accompagnava. E, nonostante la forte spinta ideale, la bilancia ondeggiava continuamente, trovando motivi più che validi per pendere verso il "restare". Alla fine è stata la fiducia nel Padre a farci scegliere: fiducia in Lui, che vuole il nostro Bene, e grazie a Lui, fiducia in noi stessi e nelle persone.

Una fiducia che si è confermata ben fondata … e con rinnovata fiducia in Lui vogliamo tornare in Italia.

Non prima di aver vissuto senza riserve questi ultimi mesi per fare "il pieno" in vista del ritorno, in modo che il 6 agosto non siano stracolme solo le nostre valigie ma anche i nostri cuori.

Fra 10 gg. arriverà anche mio fratello Claudio per trascorrere con noi un mesetto: si aggiunge alle tante persone care che, con la "scusa" della nostra presenza qui, in questi anni hanno conosciuto un pezzetto di mondo. Noi lo consideriamo un gran regalo!

Con Claudio arriverà per una settimana anche Maurizio, presidente della cooperativa di Nicola e amico di entrambi: una visita rapida (forse per verificare se i tre anni di aspettativa dal lavoro hanno avuto un senso?), così potrà anche conoscere qualcosa di Asa.

Con fine giugno si concludono le scuole dei bimbi (così anche Nicola tira un sospiro di sollievo, visto che si conclude anche il doppio ruolo di presidente e vicepresidente dei genitori!) e pure le nostre collaborazioni lavorative con ASA.

In luglio invece ci facciamo un regalo speciale: passeremo 3 settimane a Cuba!

Festeggiamo 10 anni di matrimonio e il desiderio di conoscere un altro pezzetto di America Latina (chissà se riusciremo un giorno a tornarci tutti insieme!) prima di rientrare nel Vecchio Continente.

Sarà tempo di riposo, di caldo, mare, piantagioni di tabacco. Forse riuscirà a essere anche tempo per un primo bilancio dell’esperienza in missione.

E occasione per conoscere qualcosina di un paese che ci affascina… a cominciare dalla sua gente. In questo ci sarà di grande aiuto l’aver conosciuto Kirenia, una pastora quacchera amica dell’amica Maria Soave, e che nei giorni scorsi si trovava a Quito per un congresso. Lavora presso il Centro Ecumenico Martin Luther King de L’Avana e attraverso di lei abbiamo già capito che potremo conoscere con rispetto sprazzi della vita di alcune comunità. E chissà se riusciremo a visitare l’amico don Luigi che è missionario a Guantanamo (la città, non la base…)

Il 20 luglio torniamo a Quito per le ultime due settimane di despedidas (feste di saluto) e il "matrimonio del secolo" fra Flavio e Gloria.

Ad aiutarci nel fare le valigie ci saranno anche Nicola Zerbetto, nuovo missionario laico fidei donum che arriverà in luglio, e la famiglia Bottaro, allo stesso tempo amici di Flavio (e quindi non si potevano perdere il già citato "matrimonio del secolo") e coppia che ha partecipato al cammino laici.

Pensando alla vita quotidiana di questi mesi mi vengono in mente delle parole che qualche tempo fa qualcuno ci ha inviato: "Quando uno va in Africa per due settimane, scrive un articolo, quando va 6 mesi scrive un libro, quando va 2 anni… non scrive più nulla"….

Alla fine noi scriviamo ancora troppo, perlomeno Nicola!
Anna cresce in altezza e furbizia. Qui la vedete in versione "Vasco Rossi circondato dai fans".

Samuele e Gianluca proseguono con la scuola al mattino e nel pomeriggio attività sportive (da gennaio corso di nuoto per entrambi e Samuele prosegue anche con il calcio con la squadretta del barrio), giochi in giardino e qualche giro al vicino parco.

Noi con il lavoro in ASA: Nicola con i "suoi" volontari (merita ricordare perlomeno la presenza di Laura Di Vittorio con una "foto di famiglia" prima del suo ritorno a Padova) e io affiancando le due assistenti sociali, soprattutto nella visita alle famiglie.

E poi la vita di vicini di casa e abitanti del quartiere, il mettere a disposizione la macchina quando serve, la partecipazione alla vita delle case-famiglie, l’esserci in parrocchia con i gruppi biblici (collaborando anche al "progetto CEPA" di Luz y Vida: leggi "Dios Mediante" nel blog www.padremauro.blogspot.com/ di don Mauro), il Consiglio Pastorale, il Plan Materno, l’ accompagnare e l’appoggiare la realizzazione di incontri sul tema della coppia e della famiglia…

E cercando di facilitare l'intercambio, quando vi è l’occasione; come nel caso di Samuele, che in un paio di occasioni ha scritto e mandato foto ai compagni della sua futura classe a Villaguattera, per farsi conoscere, raccontare la sua vita in Ecuador e le bellezze che ha conosciuto.

E ha ricevuto una lettera con foto da ogni bambino.

Oppure lo scambio di regali autoprodotti fra ragazzi della parrocchia di Stanghella e i nostri vicini di casa, i ragazzi della "scuola speciale".

Da parte della gente è sempre molto partecipata la domenica delle Palme e vissuta con fede la Via Crucis del Venerdì Santo per le strade del barrio.

In Settimana Santa è tradizionale anche la preparazione e il mangiare insieme la fanesca* (zuppa tipica con pesce, diversi tipi di cereali e verdura che si prepara solo in questo periodo dell’anno); quest’anno l’abbiamo vissuto come momento di riflessione sulla Pasqua e condivisione del pranzo con i colleghi degli uffici di ASA. Un'esperienza nuova e curiosa anche per i volontari del progetto Spondylus, in questo caso il francese André.

E poi storie di vita che incontriamo ogni giorno, come ciascuno incontra nel suo giorno … e storia di un popolo che continua a sognare, a sperare in un futuro migliore per un "paese che sia di tutti"… ma per questo vi lascio al resto del blog elcaminodelsol.splinder.com curato da Nicola, la parte politica della famiglia!

Un abbraccio a tutti … e a presto!

Hasta pronto! Angela + qualche aggiunta di Nicola (per questo alla fine è risultato un pistolotto… spero non vi siate stancati!)

* chi vuol saperne di più sulla fanesca, un buon articolo in spagnolo http://www.ecuadornews.com.ec/Desktop.aspx?Id=17&e=1429


Immagini e altro nel nostro blog

Torna su