Famiglia Pellichero

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novembre 2006

Come le prime famiglie cristiane
"Vivete in pace" (2 Cor 13, 11-12)

Il titolo "Come le prime famiglie cristiane" ci ha ricordato il brano degli Atti degli Apostoli 2,42-48 che abbiamo scelto come lettura per il nostro matrimonio… era ed è per noi un progetto di vita familiare… uno stile a cui tendere che ci ha accompagnato in questi anni… Un modo concreto per cercare di tradurre l’affermazione che "la famiglia è piccola chiesa domestica" …una piccola comunità dentro altre comunità…
Una comunità che è cristiana …che cerca di vivere imitando Cristo… una comunità che ascolta, ma che è capace anche di giocarsi nella quotidianità, di frazionare il pane insieme, di condividere i beni, i propri talenti, le proprie ricchezze di diverso tipo …con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio…
…Vivendo in pace e cercando la pace dentro di noi e poi allargandoci a cerchi concentrici; sentendosi così anche noi violati quando la pace è violata, pure noi incompleti quando non c’è "vita piena per tutti".
Quindi non il "vivete in pace", senza essere disturbati, nell’indifferenza e nel consumo come vuole il Sistema, ma "vivete in pace", nella pace di Dio come dice il Salmo 85(84) " Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno"
In tutto questo sentiamo anche l’importanza di farsi coraggio a vicenda… la forza dell’essere due o tre riuniti nel Suo nome… la forza del mettersi insieme fra famiglie, ad esempio, nel gruppo di acquisto solidale, nel gruppo coppie, ….
La forza di essere in due nella coppia, con le nostre diversità, ma con la grande ricchezza che ne scaturisce; io Angela penso che tante cose non le avrei fatte senza Nicola, ad esempio, da sola probabilmente non sarei mai partita per la missione…
Ed ora eccoci qui in questa nuova comunità cristiana di Carcelen Bajo: in questo territorio di circa 35.000 persone circa 1.000 frequentano la parrocchia (3%) e partecipano alle diverse attività pastorali e sociali… un po’ alla volta inizieremo a conoscere e poi vi racconteremo!
Una comunità composta da chi? Questo è un territorio di forte immigrazione interna (come molti quartieri attorno alle grandi città) e le persone arrivano da luoghi diversi dell’Ecuador, dalla costa, dalla sierra andina e dall’oriente amazzonico, da nord e da sud, con tradizioni, idiomi, storie diverse… ed è una grande sfida riuscire a creare comunità, a mettere in pratica che siamo tutti persone con pari dignità….
Balza subito all’occhio la diversità di razze e etnie, ma già in questi giorni abbiamo potuto capire che vi è una forte discriminazione e stratificazione sociale.
Abbiamo accompagnato don Fabio e una famiglia (mamma, sette figli e un nipotino) alla ricerca di un appartamento in affitto, ma appena la signora ha aperto il cancello ha chiesto se era per noi (bianchi)… e alla risposta negativa ha detto subito schiettamente che non affittava a "moreni" (colore scuro della pelle)… la figlia ha risposto che non tutte le persone sono uguali e ha sottolineato che loro sono "negri" (la razza con una propria identità, storia e tradizione). E ci sembrava di non essere molto lontani da Padova come quando in cooperativa Nuovo Villaggio si va alla ricerca di appartamenti per gli stranieri… ma qui sono tutti della stessa nazionalità!
Ieri è venuto a trovarci a casa un anziano indigeno, emigrato dal sud dell’Ecuador che mi ha sottolineato che fino a pochi anni fa’ gli indigeni erano considerati inferiori e mi faceva l’esempio che non avrebbe potuto venire a casa nostra a parlare con noi… bianchi.
Discriminazione che in diverse forme, vedi l’accesso all’istruzione, è ancora presente. E poi dopo 500 anni di colonizzazione la persona indigena e la persona afro-discendente, i cui antenati sono arrivati in Ecuador come schiavi, se lo sente quasi naturale, come nel patrimonio genetico il fatto di essere inferiore.
Fare comunità è innanzitutto riconoscere che siamo persone diverse, ma con pari dignità….

"La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi"
Con affetto, Angela e Nicola

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