Famiglia Pellichero

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Lunes, 23 julio 2007

Care amiche e cari amici, torniamo dopo più di due mesi a scrivervi e a raccontarvi qualcosa di noi, della nostra vita alla metà del mondo; nelle ultime settimane siamo stati abbastanza indaffarati fra i quotidiani impegni familiari, gli impegni in Asa e in parrocchia, le diverse persone che ci hanno fatto visita.
Ma andiamo per ordine e cominciamo rispondendo alle domande che arrivano via mail anche in questi giorni: la gravidanza di Angela prosegue bene e la pancia cresce.
È una bambina, la data presunta è il 29 settembre e abbiamo scelto di chiamarla Anna; ci siamo arrivati dopo un po' di trattative diplomatiche… Samuele non voleva sentire altro nome all’infuori di Aurora (il nome della principessa de "La bella addormentata nel bosco" che viene salvata dal principe che eroicamente sconfigge un immenso drago sputafuoco – e lui naturalmente era il principe!), Nicola aveva una preferenza per Emilia (niente a che fare con i rossi dell’Emilia-Romagna, bensì il caro ricordo della nonna paterna), ma non gli dispiaceva neanche Maria, Giulia, Marta,… Angela ne aveva diversi da Sara a Rebecca fino a Rachele e Noemi. Alla fine Anna ha trovato l’accordo di tutti, anche se da qualche giorno Gianluca ha deciso di dire la sua e insiste per Chiara!
In Ecuador tutti hanno due nomi e due cognomi (prima quello del papà, poi quello della mamma); noi non ci spingeremo al cognome Pellichero Mauri, però pensiamo che darle un secondo nome che le richiami questa terra dove nascerà sia importante. Quindi stiamo scegliendo fra i nomi in lingua quechua, idioma parlato dalla maggioranza delle popolazioni indigene dell’Ecuador; ci sono dei nomi molto belli, soprattutto per i significati che richiamano caratteristiche della persona ed elementi della natura.
Questi sono stati anche mesi di festeggiamenti, dal nostro anniversario di matrimonio, ai compleanni di Angela, Nicola e Gianluca (più quelli di diversi amici).
Gianluca ha festeggiato il suo compleanno in guarderia, e l’aver visto più volte con le feste dei suoi compagni come funzionava, gli ha permesso di vivere liberamente la sua giornata, senza timidezza: il soffio della candelina, il distribuire le golosinas ai suoi compagni, ballare con la sua maestra Isabel, tirare il filo della sua piñata (pupazzo con all’interno dolci, piccoli giocattoli e coriandoli) e lanciarsi sul pavimento con i suoi amici a recuperare le cose cadute. Lo vedete nella foto felice con la sua amichetta Karen.
Mentre la guarderia di Gianluca resterà aperta fino ai primi di agosto, Samuele ha concluso il suo anno scolastico a fine giugno con una sontuosa cerimonia in onore dei bambini del suo anno (primero de basica). E quindi, canto dell’inno nazionale dell’Ecuador, consegna dell’attestato, e foto con tanto di cappello e mantella che ci ricordava alcuni film statunitensi… e tanta emozione per Samu, come si vede nella foto!
Siamo felici perché in quest’anno si è sempre più inserito ed integrato con i compagni, la scuola gli piace e anche con la lingua se la cava bene.
Ora è tempo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico e per la maggioranza delle famiglie ecuadoriane significa una grossa spesa: quota di iscrizione, certificato medico, uniforme (obbligatoria in tutte le scuole) e la lista di utiles (materiale scolastico sia per le attività dei ragazzi che per la pulizia della scuola, e quindi, dai libri ai 12 rotoli di carta igienica, da costruzioni e plastilina a un barattolo di varechina)… . Tutto questo anche per la scuola pubblica, che quindi alla fine non permette realmente l’accesso a tutti perché richiede la spesa minima di circa 150 $ a bambino; e considerato che lo stipendio base è di 160 $… .
Sia ASA che la Caritas parrocchiale cercano di aiutare in questo periodo molte famiglie in questa spesa iniziale. Poi nella scuola pubblica, come in Italia, non si paga una quota mensile, mentre nella scuola privata sì. Molti però non riescono ad iscrivere i figli alla scuola pubblica perché non ci sono posti sufficienti… ad esempio per iscrivere i bimbi al primo anno di basica nel nostro barrio le persone hanno fatto tre giorni di fila (giorno e notte!)… e molti non hanno trovato posto e, se possono, dovranno ricorrere alle risorse private. Alla fine i grandi discorsi e convenzioni sui diritti dei bambini, fra cui quello all’istruzione, si arenano in queste sacche di realtà… qui e in tante altre parti del mondo… .
Intanto in questo periodo di vacanza i bimbi sono spesso a casa da soli e così ASA ha organizzato per tutto luglio un campamento vacacional, tipo un grest estivo per circa 40 ragazzi di appoggio familiare e delle case famiglia (a cui partecipano Angela e Samuele) e la parrocchia (soprattutto le suore!) ne ha organizzato uno per più di 250 ragazzi (a cui partecipano Nicola e Samuele). Inizia oggi e questo sarà il volto della parrocchia per le prossime due settimane!
In questi mesi Angela ha iniziato a partecipare al Plan Materno (programma di accompagnamento delle mamme in gravidanza o con bambini in tenera età) finanziato dal Centro Missionario di PD in 4 quartieri e come coppia abbiamo iniziato a trovarci con alcune famiglie della Commissione Famiglia del Consiglio Pastorale per pensare a delle attività per il prossimo anno. Ora tutto si ferma nel mese di agosto e si riparte a settembre!
Noi intanto abbiamo già fatto le vacanze anticipatamente (ora mi sa che staremo a casa e in zona… ospedale!) insieme alle persone che sono venute a trovarci e così siamo tornati in giugno alcuni giorni in Amazzonia con nonna Pierina, Paola e Chiara che, concluso il biennio di formazione del "Cammino Laici" sono ritornate a fare una breve esperienza in quell’Ecuador che avevano già visitato qualche anno fa.
Abbiamo alloggiato nell’ospedale di Arcidona gestito dai Giuseppini e dalle suore Dorotee (alcuni di loro sono qui da 50 anni!) e, navigando sul fiume Napo, abbiamo visitato una comunità houarani dove chi hanno spiegato gli usi tradizionali delle varie piante, degli utensili che utilizzano, degli strumenti per per la caccia e la pesca. E poi i modellini, con relativo funzionamento, delle varie trappole utilizzate per catturare animali, uccelli e nemici; e questo ha dato nuovo slancio a Samuele, che al rientro a Carcelén Bajo si è sperimentato nella costruzione di trappole! Nella foto ci vedete invece nella selva amazzonica, sempre in riva al Napo, in visita ad uno zoo dove vengono accolti animali selvatici che la polizia ha requisito da traffici clandestini o che persone tenevano come animali domestici finché si sono resi conto che erano qualcosa di differente da un cane o un gatto… soprattutto scimmie e pappagalli, ma pure tartarughe e coccodrilli e altri animali, tutti con l’obiettivo di poterli poi, quando si sono riadattati all’habitat e alla vita selvaggia, farli tornare in libertà.
Quindi sono stati giorni di vacanza, di opportunità per i nostri ospiti di conoscere un Ecuador così diverso da Quito, ma anche per Nicola per vedere luoghi, progetti e prendere contatti per la proposta di turismo responsabile che con Asa si sta man mano costruendo.
Stessi obiettivi plurimi hanno avuto i giorni che in questo mese abbiamo trascorso in Costa, nella provincia di Manabì, in occasione della visita degli amici Tania e Simone con i figli Davide (6 anni) e Andrea (3 anni) ed i genitori di Simone, Mirto e Luisa.
Abbiamo alloggiato in un accogliente hosterìa a gestione familiare con simpatiche cabañas e amache.
Ci siamo andati soprattutto per avvistare le balene megattere, che in questi mesi si riversano in massa (4 mila ci diceva la guida) nelle acque dell’Ecuador per la riproduzione. E le abbiamo viste, durante l’uscita in barca che ci ha portato anche alla Isla de la Plata, una piccola isola dove abbiamo potuto vedere da vicinissimo degli uccelli particolari che normalmente solo l’attrattiva delle più famose Galapagos, come le sule piediazzurri (simile ad un’anatra, ma con le zampe azzurre!).
La Isla de la Plata è all’interno del parco Machalilla e nei giorni successivi abbiamo potuto visitare la bellissima ed incontaminata Playa de los Frailes (nella foto Samuele e Gianluca che sfidano le onde del Pacifico) e la comunità di Agua Blanca, dove una sessantina di famiglie native gestisce in modo comunitario il turismo, presentando i ritrovamenti archeologici della civiltà manteña in quel territorio.
Gente che va, gente che viene… sabato arriverà un gruppo di otto persone che ha partecipato a "Viaggiare per condividere", il percorso annuale proposto dal Centro Missionario Diocesano. Alloggeranno nella parrocchia di Luz y Vida e per due settimane saranno accompagnati in questa esperienza di conoscenza soprattutto da Lara e Flavio.
E dopo tanto scrivere di vacanze, un augurio di buone ferie a tutti voi!
Hasta luego, Nicola y Angela con Samuele, Gianluca y Anna.

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