Marta Paccagnella

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Sono Marta, 23 anni, di Villafranca Padovana. Sono passate ormai circa 3 settimane da quando sono tornata dall’Ecuador e ancora non ho ben realizzato che esperienza ho avuto la fortuna di fare.
Sono partita, insieme alla mia amica e collega di studi Francesca, per svolgere lo stage per l’università. Studio comunicazione a Padova e da tempo pensavo di sfruttare lo stage per fare qualcosa di più grande. Così mi sono trovata a partire per L’Ecuador con ASA.
Il mio lavoro in ASA consisteva nel gestire la parte di comunicazione dell’associazione, quindi tutto ciò che riguardava la promozione di eventi, creazione di poster e video. È stato veramente utile perché ho avuto la possibilità di imparare ad usare programmi come Photoshop e Adobe Premiere che nel campo della comunicazione sono indispensabili. Ma la cosa che più mi ha stupita era l’ambiente dove mi trovavo a lavorare: persone solari e amichevoli, sempre disponibili ad aiutarti. Il momento della merenda, a metà giornata, era il momento che tutti aspettavano: bere del the caldo con pan queso e scambiare due chiacchiere con i collegi di lavoro.
La seconda parte della giornata era al CAE, quello che da noi si può considerare un dopo scuola.
Una ventina di bambini bellissimi e pieni di energia! Ho notato una grande differenza con i bambini Italiani: lì i bambini si aiutano a vicenda, si sostengono e sanno collaborare molto di più che i bambini che ho avuto modo di conoscere lavorando in Italia. Probabilmente questo è dovuto al fatto che le famiglie Ecuadoriane sono molto numerose e i bimbi, già da piccolini, devono condividere tutto con fratelli e sorelle. Al CAE si pranzava tutti assieme, poi una buona mezz’ora di giochi ed infine via con i compiti. Il ricordo più bello legato ai bimbi del CAE sono i loro sorrisi, il loro ritmo nel ballare e la loro forza e allegria.
Oltre a lavorare, c’era il tempo per viaggiare! Non si può andare in Ecuador e non vedere il colorato mercato di Otavalo, a poche ore da Quito: ti immergi in una atmosfera unica, banchetti, colori, vestiti, odori, sapori... qui i sensi si animano.
Poi Shandia, dove abbiamo fatto un’escursione nella foresta Amazzonica, scalando le cascate.
Il cratere del vulcano Pululahua, la comunidad de Salinas de Guaranda e infine un bellissimo villaggio sulla costa chiamato Canoa. Un paradiso dove poter fare surf, mangiare piatti di pesce con 3 dollari e rilassarsi in spiaggia. L’Ecuador spazia da paesaggi montuosi, alla foresta, fino all’Oceano. Quito, la capitale, è grande e molto inquinata. Ovunque trovi persone che cucinano per la strada e i volti delle persone un po’ tristi e marcate da una vita dura.
Io e Francesca stavamo in casa Spondylus insieme ad altri volontari e l’immancabile Anita.
Si condivideva tutto con gli altri compagni e chi cucinava doveva mettere in conto tutti i componenti della casa. Alla sera si cenava tutti insieme e ci si scambiavano racconti.
Senza dubbio questa esperienza è stata del tutto positiva, ho imparato a conoscere un’altra realtà e un’altra cultura. Tutte le persone che ho conosciuto sono state gentili e cordiali. In particolare il pensiero va ad Anita, responsabile della casa dei volontari, che spero di rivedere presto in Italia.
Marta Paccagnella

Francesca Gambato

Sono Francesca, ho 21 anni e sono una studentessa di Padova. Sono partita ad ottobre con tanta voglia di viaggiare e di scoprire una nuova realtà. Il Sud America mi ha sempre affascinato molto e ho coniugato questo mio desiderio con la voglia di fare un' esperienza diversa e non una semplice vacanza.
Io e la mia amica Marta abbiamo deciso di partire insieme e inoltre abbiamo colto questa occasione per svolgere il nostro stage all'interno di ASA.
Ho incontrato una situazione diversa rispetto a quella a cui sono sempre stata abituata, ma è stato abbastanza facile adattarmi sicuramente la conoscenza della lingua è stata d' aiuto e sin dall'inizio le persone che ho conosciuto mi hanno saputo mettere completamente a mio agio. In modo particolare i bambini del doposcuola che mi hanno dato tanto con i loro piccoli gesti di attenzione e con il loro modo di essere.
È stato un mese e mezzo intenso e ricco di esperienze, ho conosciuto persone speciali e scoperto paesaggi unici.
Casa Spondylus e la sua atmosfera rimarrà nei miei ricordi così come anche le persone che ho incontrato in questo viaggio.

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