Matteo De Marchi

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Sono Matteo De Marchi, ho 29 anni ed abito a Sandrigo (VI) con Elisa con cui sono sposato da un anno.
Sono stato in Ecuador come volontario Spondylus da giugno ad agosto 2005.
Come ho conosciuto ASA? All’epoca stavo terminando il Servizio Civile presso un paio di scuole della Parrocchia di S. Stefano d’Ungheria a Padova; una mattina vidi alcune foto appese davanti alla Chiesa, le didascalie spiegavano l’attività e le necessità di Asociaciòn Solidaridad y Acciòn (A.S.A.). Ulteriori informazioni erano disponibili presso il Centro Missionario di Padova: il pomeriggio stesso mi fiondai lì. Mi ero appena laureato in Scienze Politiche: il mondo del sociale e delle ONG mi interessava parecchio. L’entusiasmo di Novella e Sandra del Centro Missionario e l’appoggio economico dei miei genitori per il viaggio aereo fecero il resto.
Nei due mesi e mezzo trascorsi in Ecuador abitavo presso l’attuale casa Spondylus, a Carcelèn Bajo, assieme a Rubèn ed agli altri volontari italiani e francesi giunti poche settimane dopo di me.
Con Nancy, responsabile del progetto Spondylus e mio interlocutore per qualsiasi bisogno, mi ero accordato per un servizio a tempo pieno dal lunedì al venerdì.
La mattina, dopo una buona ora di autobus per arrivare a Colinas, davo una mano alle Educadoras nel Centro de Desarrollo Infantil "Condoritos" (30 bambini dai 3 ai 6 anni), mentre a pranzo e nel pomeriggio ero nel Centro de Apoyo Educacional "Guadalupe". Assieme ad un paio di operatrici di ASA aiutavo una ventina di bambini a svolgere i compiti per casa: nonostante gli spazi stretti del Centro, tutti si impegnavano al massimo in silenzio… anche per il "premio" concordato: un’ora di partita nel campetto da calcio di fronte al Centro! Ciò permetteva alle operatrici un po’ di tranquillità e di poter passare un’ora con "solamente" dieci bambine, mentre io mi occupavo della ventina di scalmanati!
Ricordo con affetto i saluti pomeridiani, quando tutti si sbracciavano a salutare gli altri: chi già mano nella mano con la madre, chi correndo da solo verso casa, chi in braccio alle operatrici per un pezzo di strada assieme. Stanchissimo, prendevo posto nell’autobus per Carcelen e passavo in sede ASA a salutare. Era un buon momento per assistere a qualche riunione o per organizzare una cena o una gita per il fine settimana. Infatti, quando sarete in Ecuador, regalatevi qualche splendida giornata di turismo: il centro di Quito, Otavalo e i coloratissimi mercati, la Mitad del Mundo, l’Amazzonìa, i vulcani, la costa… c’è solo l’imbarazzo della scelta!

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