Padrecito Juan Pablo Assiso

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Sabato 15 dicembre 2007

Auguri natalizi 2007

"Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo!"

Freddo? Gelo?
Che strano aspettare il Natale in sandali e maniche corte, mentre solo l'anno scorso da parroco sull'altopiano di Asiago uno dei miei problemi quotidiani era quello di spalare la neve!
Ora sono molto lontano, in un altro mondo, eppure non mi sento di dire che sono lontano dalle persone che amo e che mi amano (e sono tante, ben oltre i miei meriti). Per questo sono felice! Del resto tutti noi siamo distanti 2000 anni dalla Nascita di Gesù, ma siamo profondamente convinti che non è affatto diminuito l'amore che Dio riversa su di noi anche in questo ennesimo Natale.

Ora vivo in missione, a Quito in Ecuador, nel barrio di Carcelén Bajo, a 2800 metri sul livello del mare in una perenne primavera e, pur vivendo molto più in alto di Asiago, della neve posso avere solo il ricordo! Vivo assieme a padre Josè, in comunità. Siamo compagni di seminario, siamo diventati preti assieme, e ora insieme anche in missione: lui però è qui da 8 anni, io da 1 mese.
La mia difficoltà più grossa ora è naturalmente imparare a parlare lo spagnolo, per capire i discorsi della gente, per rispondere qualcosa in più di "Buenos dias, Buenas tardes" (buon giorno e buona sera).

Anche qui si avvicina il Natale, con tutte le sue caratteristiche locali. La gente qui sente moltissimo la Novena: si riuniscono numerosi in molte case davanti ai presepi a cantare i "villancicos", i tradizionali canti natalizi. E numerosi parteciperanno alla "messa del gallo", così qui viene chiamata la messa di mezzanotte! Sono curioso poi di scoprire la devozione della gente per il Niño Divino (si pronuncia Nigno e significa Bambino): mi dicono che alla messa del gallo e per tutto il tempo natalizio molte famiglie verranno a messa con una statuetta di Gesù Bambino, da benedire per poi tenere in casa ed onorare per tutto l'anno "perché non si arrabbi!" Che strano! Non ho mai pensato che Gesù Bambino potesse arrabbiarsi.

Bene, nel raccontarvi un po' della mia nuova vita, alla quale in questi giorni anch'io sto nascendo, vi offro l'augurio di sentire Dio sempre vicino a voi, perché il nostro è un Dio che non aspetta, ma si avvicina, e dovunque ci viene incontro perché non teme le distanze. Infatti non ci sono distanze che lo possano separare da noi. Questo oggi lo sperimento nella mia vita!

Mi piacerebbe però ricevere anche i vostri auguri: quelli via posta elettronica arrivano immediatamente, non costano nulla e fanno piacere: giampya@libero.it
Se volete saperne di più sulla vita di qua, consultate il sito www.quitoccoilcielo.com
Non aspettatevi grandi progetti e una vita frenetica, non sono ancora un missionario attivo a tempo pieno, ma al massimo posso strapparvi qualche sorriso!

Nel grande presepio del mondo, sono presenti tutti i popoli, tutti gli uomini di buona volontà. C'è anche chi viene da lontano, in molti sensi: ma a nessuno è precluso di avvicinarsi alla grotta per onorare Gesù e fare gli auguri a tutti i convenuti.
Per questo tra voi ci sono anch'io: Buon Natale.
Al mio augurio si unisce anche padre José, che in Italia vuole farsi chiamare Giuseppe!
Padrecito Juan Pablo Assiso
missionario fidei donum in Ecuador

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