Gruppo CMD 2011

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L’IMPORTANZA DI LASCIARSI INVESTIRE DA TUTTO E DA TUTTI!



"Ricerca di un cambiamento!":… questa l’idea che avevo portato con me, all’aeroporto di Venezia il 14 agosto, quando sono partito per l’Ecuador.
Mi avevano detto che questo tipo di esperienza avrebbe potuto essere utile per capire meglio a che punto della mia vita ero giunto.
Effettivamente è stato così… ma in modo totalmente diverso da come me lo ero immaginato!!!
Già dalla prima sera ho capito, tramite le parole di un sacerdote della diocesi di Padova che svolge il suo ministero a Quito, che le mie idee sarebbero state stravolte.
Ecco le sue parole "Quest’esperienza dovete immaginarla come un contenitore vuoto, che giorno dopo giorno riempirete di tutte le sensazioni legate a quello che vedrete e ascolterete, o a chi incontrerete lungo il vostro cammino".
Così è stato!.. Mi sono e ci siamo lasciati "investire" da tutto e da tutti!
Questa la doverosa premessa ad un’esperienza meravigliosa, condivisa con persone altrettanto belle: Alessandra, Christian e Chiara (i miei compagni di percorso in "Viaggiare per condividere", e ovviamente di viaggio), i missionari presenti in Ecuador (Don Giampaolo, Don Giovanni, Don Nicola, Nicola e Lorenza), le famiglie e le varie persone conosciute sul posto.
Sono state solo tre settimane, ma L’Ecuador ci è entrato nel cuore! Abbiamo sentito sotto la pelle qualcosa che si faceva spazio, una sensazione, un’emozione sempre più grande, sempre più forte, man mano che il tempo passava.
Ogni giorno una scoperta e una più approfondita conoscenza della città di Quito, delle parrocchie dove eravamo ospiti (San Lucas, e Luz y Vida), delle poliedriche realtà del luogo con il loro bagaglio di problemi differenti; problemi che, tramite i sacerdoti, i volontari, e le varie associazioni ivi operanti (per es. ASA), vengono affrontati ogni giorno con rinnovato vigore e passione.
Come pensare poi di cancellare dai ricordi l’immagine della strepitosa catena montuosa delle Ande, con i suoi "paesaggi lunari", nonché le difficoltà delle genti che ci vivono, sempre dimostrando però grande dignità e senso di appartenenza alla loro terra!
E che dire della costa, con i suoi colori sgargianti e la vitalità contagiosa della gente? Indimenticabile!
Doveroso a questo punto un ringraziamento particolare a Don Daniele, che ci ha dato la possibilità di conoscere la realtà dura e pericolosa dell’interno della costa.
E giungiamo così al Monte Chimborazo (5000 metri). Che fatica quella scalata, ma ne è valsa la pena, fino all’ultima goccia di sudore!
Tutto questo, accompagnato dalla scoperta di un "tessuto", realizzato dalla Chiesa di Padova (operante in alcune zone del paese) unitamente a quella dell’Ecuador (Chiesa "giovane", ma desiderosa di crescere con sempre maggiore autonomia e capace di aiutare la popolazione in difficoltà).
Senza soffermarmi ulteriormente sulla parte naturalistica e turistica dell’Ecuador (che ribadisco essere tra le più belle mai viste nella mia vita), non posso non tornare, seppur in ultima battuta, sulle persone e su quello che ho provato e sentito… Ci sarebbero mari d’inchiostro da regalare al futuro!
Credo altrettanto fermamente però che un’esperienza simile lasci ad ogni persona che la vive, significati ed impulsi all’azione, diversi.
È fondamentale comunque, e lo ribadisco, lasciarsi "travolgere" dal tutto… L’esperienza stessa cambierà noi… cuore, mente, ma soprattutto voglia di rendere, nel nostro piccolo, migliore questo mondo!

Marco De Carlo

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