Lara Borella

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Sabato 22 marzo 2008
Quante donne ho incontrato in questi ultimi mesi!!!
Le donne dei Centri Infantili e dei CAEs di ASA: con l'equipe di Educazione (siamo tutte donne) siamo andate a visitare tutti i nostri centri, per farci conoscere, per conoscere le persone che lavorano per noi, o meglio, per i bambini e le famiglie che scelgono ASA per la loro educazione infantile.
Donne sottopagate, spesso maltrattate dai mariti, tirate tra le necessità dei figli che magari vorrebbero studiare e le loro difficoltà di salute. Eppure sono contente di fare il lavoro di educatrici, certo sarebbero più contente se avessero uno stipendio più dignitoso e magari il "seguro dell'IESS". L'IESS (Instituto Ecuatoriano de Seguridad Social) è simile al nostro INPS. Se il datore di lavoro ti paga i contributi sei proprio una persona fortunata qui... se ti ammali hai la certezza dell'assistenza medica, magari non è quella della migliore qualità, però è già qualcosa! Se sei donna e rimani incinta dopo tre mesi puoi tornare a lavorare, e nel frattempo ti pagano.
Per noi in Italia queste cose, almeno a livello legale, sono assodate, ancora non siamo arrivati a distruggere la sanità pubblica (ma se va avanti così?), qui io tutti i giorni sperimento i risultati di un sistema liberista puro... e le nostre donne sono quelle che continuano a rimetterci! Per non parlare dell'eruzione del Tungurahua e delle alluvioni di questo violento inverno equatoriale... qui a Quito non abbiamo avuto grossi disastri, ma si sta perdendo tutto il raccolto di riso, le mucche stanno morendo annegate o di fame, con la conseguente impennata dei prezzi. Ci mancavano solo le minacce di guerra con la Colombia per mettere in ginocchio un Paese che sta provando, con l'impegno del governo Correa e dell'Assemblea Costituente, a cambiare le cose, gli equilibri tra ricchi e poveri.
Andrea è una ragazza di 19 anni, fa la bibliotecaria in una delle nostre biblioteche, ha un pancione enorme, sembra che stia per scoppiare, la data prevista per il parto è tra 15 giorni, ma già da adesso tutti i momenti sono buoni... Riceve una "bonificazione" di 87 dollari al mese. Dice che lavorerà fino al momento di "dare alla luce" (traduco letteralmente l'espressione "dar a luz" perché mi sembra molto significativa). Dopo avrà un mese di permesso pagato, ed è già tanto per una persona che non ha il seguro: di solito i datori di lavoro in questo caso licenziano, e la neo mamma si trova a piedi se non ha la famiglia che la aiuta. Andrea sarà sostituita da un'altra giovane, che sarà pagata, sempre da ASA. L'altra opzione sarebbe stata chiudere la biblioteca per un mese.

Avevo scritto questo messaggio per la Giornata Internazionale della Donna... qui in Ecuador conserva il nome "originale", commemorativo dei fatti relativi alle operaie della Cotton di New York, quell'8 marzo di cent'anni fa... Raccontavo della festa che abbiamo fatto insieme alle suore elisabettine per tutte le nostre lavoratrici... Ma purtroppo ho "perso" un pezzo del racconto, a causa del computer che si è "impiantato"... Cosa ci posso fare ormai? Quello che è perso è perso!

Il lavoro in questo periodo mi sta lasciando davvero pochissimo tempo libero, e il tempo per scrivere è sempre meno, e così, senza che quasi neanche me ne accorgessi, è arrivata la settimana santa.
La settimana santa per me è... un carico di lavoro più grosso del solito, sopratutto perché in questo caso l'organizzazione è stata quasi tutta sulle mie spalle. Infatti, in questi giorni i CAEs sono chiusi, perché anche quasi tutte le scuole sono chiuse, e proprio per questo facciamo formazione con i facilitadores, gli educatori del doposcuola, e io sono la coordinatrice per la formazione di queste persone. Sono stati tre giorni intensi, ma secondo me anche molto utili per queste persone che lavorano con uno stipendio molto basso e con un lavoro poco riconosciuto. Il taller (laboratorio, momento di formazione) può dirsi riuscito quando le persone riacquistano la motivazione per lavorare con un doposcuola difficile da gestire... Sono contenta delle persone con cui e per cui sto lavorando, sono persone in gamba, dedicate al lor impegno quotidiano.
Di questi giorni la cosa più carina sono stati i bambini: con le scuole e i CAEs chiusi, dove lasciavano le mamme i loro figli per venire alla formazione? Mi è venuta in mente un'idea: perché non offrire un semplice servizio di baby-sitting? Così ho chiesto a Lidia, la mia figlioccia, anche lei in vacanza, di accompagnarmi. Il primo giorno le è andata bene, c'erano 5 o 6 bimbi... Il mercoledì ce n'erano 15, dai 3 ai 10 anni, eravamo tutti negli uffici di ASA, perché minacciava pioggia... Ad un certo punto abbiamo sentito un po' di confusione, ed io, lasciando sola la psicologa con il gruppo di educatori, sono scesa a vedere cosa stava succedendo. Semplicemente i bimbi si erano stancati di disegnare, e l'architetto e le segretarie dell'ufficio vicino alla improvvisata "sala giochi" stavano cominciando ad impazzire. Per fortuna il tempo si era stabilizzato e siamo andati a giocare nel parco... Poi ho coinvolto i più grandini affinché mi aiutassero a preparare la merenda per le loro mamme... Tutti felici con una buona torta al cioccolato e un po' di aranciata!!!
Non ho più rivisto Lidia da mercoledì, spero solo che non si sia stancata troppo con quelle piccole pesti!!!

E da ieri abbiamo cominciato con il Triduo Pasquale. Vivere in parrocchia è una bella esperienza, anche perché si condividono con le varie persone della comunità anche i momenti più semplici, come ad esempio le pulizie della chiesa. Mi hanno aiutata 5 dei miei ragazzi della catechesi, che erano venuti a preparare con me le stazioni della Via Crucis, offrendosi volontari. È stato un momento semplice ma molto bello... Alzare tutte le pesantissime panche della chiesa, spazzarla (era ancora tutta sporca con il rosmarino del Domingo de Ramos: domenica stare in chiesa era come essere dentro ad un forno insieme a delle patate che si stavano arrostendo...), lavare il pavimento, spolverare, ecc...
Poi sono arrivate le suore a sistemare i fiori, poi i giovani per la Pascua Juvenil (si ritrovano per un momento "forte", per condividere in una maniera un po' "mediata" i contenuti del triduo pasquale), insomma, una bella esperienza di condivisione.
Come quella di oggi con la Via Crucis... i vari gruppi della catechesi si sono impegnati a preparare le diverse stazioni, attualizzandole. Una processione di due ore, che, diversamente dall'anno scorso, grazie a Dio è stata accompagnata da un tempo decente, che ha finito per scatenarsi quando noi eravamo già belli tranquilli in chiesa... Abbiamo fatto due percorsi diversi, che ad un certo punto si sono uniti. La gente si aggiungeva man mano passavamo per le loro case. La chiesa alla fine era strapiena.
Da un certo punto di vista non è un bene, perché la gente di qui è molto più "affezionata", legata al venerdì santo piuttosto che alla Domenica di Resurrezione... è davvero una pena che tutto il dolore del venerdì santo non riesca a trasformarsi nella gioia e nella speranza della Resurrezione.

Vi lascio con questi pensieri e...

Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto. (Gv 20, 11-18)

Alle volte mi domando... quanto grande sarà stata la gioia di Maria nel vedere Gesù? Infinita, credo... e la delusione che poi riceverà al non essere creduta dagli apostoli...

Beh, con tutto questo vi auguro una Buona e Santa Pasqua!
Un abbraccio gioioso e fraterno a tutti e ad ognuno di voi.
A presto

Lara

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