Lara Borella

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Sabato, 04 agosto 2007

Eccomi finalmente con un po' di tempo per aggiornarvi sulla mia situazione qui in Ecuador... sono stati mesi intensi, pieni di "fatti", di eventi, di visite, di incontri.
Intanto vi comunico che qui è arrivata l'estate. L'estate, il verano, è caratterizzata dal fatto che è la stagione secca, non dovrebbe piovere, la tempertura è un po' più calda di giorno (il sole scotta proprio, e la mia pelle bianca ne risente in continuazione), e un po' più fredda alla sera. Il cielo stellato di notte dalla nostra terrazza è una meraviglia.
Pare però che questa sia un'estate un po' diversa, ma di questo ne parleremo in seguito...
A fine giugno ho terminato l'impegno diretto con i ragazzi del CAE, anche se poi è continuato con la programmazione per l'anno prossimo a livello di tutti i CAE di ASA.
Una delle immagini che mi hanno regalato i ragazzi del CAE e le loro birichinate è quella di uno sparviero, o un falchetto, chissà, comunque un rapace... Siamo andati per le quebrade (valli che tagliano le montagne, spesso utilizzate come immondezzai) per arrivare alle cuevas de Pomasqui, delle caverne che loro si divertono a esplorare. Io, che soffro di vertigini, li ho lasciati andare con Blanca, l'altra educatrice, e mi sono fermata sul bordo della quebrada del terreno del cimitero ad aspettarli. A un certo punto vedo svettare nel cielo il gavilan, lo sparviero. Che maestosità... e io a sognare di potermi librare in volo, di liberarmi di queste vertigni che mi bloccano. Dall'altra parte della quebrada aveva il nido, la sua casa, chissà magari con dei piccoli sparvieri in attesa di cibo. Nella mia paura ho approfittato di quell'ora di silenzio e di natura selvaggia che mi sono stati regalati.
Altra natura qui abbastanza frequente sono le cascate. Un giorno Cecilia mi ha invitata ad andare con lei a Nanegalito, nel "campo", perchè dovevano fare con il suo lavoro un'opera con le marionette sull'alimentazione in una scuola. Arrivate al paesino di Palmitopamba sorpresa: la scuola è chiusa! ma Boris, collega di Ceci, è pieno di risorse: qui vicino c'è la cascata del Piragua, andiamo lì. Che bella cascata! E siccome il costume da bagno non l'avevamo portato via, bagno in pantaloni e canottiera, e per fortuna che lì è più caldo che a Quito, visto che è più basso.
La domenica successiva... altra cascata, la cascata del Rio Pita, a sud di Quito. La cosa interessante è stata che per arrivare alla cascata abbiamo dovuto attraversare tratti di fiume direttamente in acqua, e qui l'acqua era gelida, come le cascate, altissime... I pazzi che siamo andati sotto (chi dice che i catechisti sono persone normali qui avrebbe qualcosa da ridire...) siamo stati colpiti dalle gocce d'acqua, che per la velocità e la temperatura sembravano pezzetti di ghiaccio. Ho rischiato la broncopolmonite, ma alla fine non l'ho presa, solo un po' di tosse e raffreddore...
Dicevo dell'estate un po' particolare... l'altra settimana ha piovuto talmente tanto, ma talmente tanto che... si è allagata la chiesa! E' stato davvero impressionante vedere entrare tutta quell'acqua in chiesa, acqua, immondizia, fango, fango e ancora fango... per fortuna c'erano gli animatori del campamento (grest), che ci hanno aiutato a fare il lavoro più grosso, poi siamo rimasti noi, insieme a Gloria, Veronica, Rosa, Angel e Nelson per il lavoro di fino... e i giorni successivi a pulire ancora, spostare i mobili della sacrestia, pulire pulire pulire.... Insomma, abbiamo avuto abbastanza da fare.
Come vita parrocchiale abbiamo vissuto delle tappe importanti: il 6 maggio la prima comunione di un centinaio di bambini, il 3 giugno la cresima di 60 tra giovani e adulti.
Per me è stato un momento emozionante: per la prima volta sono stata madrina, di una ragazza del CAE, Lidia. Per me è una persona speciale, la più grande del CAE, la prima persona con cui ho iniziato a conversare quando sono stata inserita al doposcuola. Che mi abbia scelto come punto di riferimento (con tutti i limiti, soprattutto economici che comporta l'essere madrina o padrino qui) mi ha fatto sentire davvero molto felice... alle volte mi viene a trovare, e se sto facendo qualcosa, mi aiuta. È davvero carina. Prima della cresima siamo andate insieme a comprare i vestiti per quel giorno e, sorpresa delle sorprese, ha voluto comprare solo un paio di jeans e una camicia, oltre alle scarpe. È stata una sorpresa per me perché le ragazzine qui alla cresima e alla comunione si vestono come spose, rischiando di indebitare padrino o madrina... Poi c'è stato il pranzo, a casa sua con i parenti. La casa ha tre stanze, il pavimento è una gettata di cemento e non c'erano né sedie né piatti per tutti, ma un bel clima di festa... Sono stata davvero contenta.
In questo periodo abbiamo avuto anche la visita di Ilario, fratello di don Nicola, con la moglie Luisella, le figlie Anna e Stefania, e la prof d'italiano, Vally. Sono state presenze "familiari", nel senso che con loro, come condividevo con Anna e Stefania l'ultimo giorno, mi sono sentita davvero in famiglia, come se fossimo una grande famiglia (a pranzo eravamo tra le 9 e le 10 persone), mi è dispiaciuto tanto che se ne siano andati. Con le donne, più Lidia, siamo andate in gita sulla Costa, facendo riferimento dalle suore elisabettine di Tachina. Per me è stata la prima occasione di fare un viaggio così lungo guidando sempre io, l'occasione di sperimentare la fiducia loro e delle persone con cui vivo, e di sperimentarmi alla guida in condizioni non propriamente ottimali. È stato importante come momento, emozionante come sempre fare il bagno nelle calde acque dell'oceano, interessante l'incontro con suor Francesca Violato, impressionante, soprattutto per le ragazze, aprire il rubinetto da don Daniele a Rocafuerte e vedere che non viene fuori acqua, semplicemente perché... non ce n'è, era appena cominciata la stagione secca in costa... Vedere le mangrovie popolate di piccoli granchi rossi, accorgersi che l'acqua della doccia è fredda, lo scaldabagno non c'è... fa talmente caldo che non ha molto senso. Per Anna, 12 anni e Stefania, 15, credo sia stata un'esperienza forte passare le loro vacanze con noi!!!
Altra visita, corta ma intensa, quella di mio papà... è stato qua 4 giorni finalmente ha dormito a casa mia. È stato molto di aiuto perché mi ha appoggiata in tutti i lavori che abbiamo fatto per il matrimonio di Veronica Soto, ma è stato molto bello anche averlo qui in casa perché ha potuto condividere la nostra vita semplice...
Adesso abbiamo tra di noi il gruppo inviato dall'ufficio missionario, o meglio, stanno facendo una piccola esperienza presso alcune famiglie della parrocchia. Di notte dormono da loro, fanno colazione in famiglia, poi arrivano qui per fare alcuni servizi... abbiamo dipinto il CAE, sistemato la strada, tirato giù un tetto, raschiato e dipinto le travi di ferro... alla sera rientrano in famiglia per la cena. Nella prima verifica si sono detti molto contenti della scelta delle famiglie, che sono di vario genere e di diversi livelli economici.... è un'immersione nella cultura e nel modo di vivere ecuatoriano, davver un'esperienza preziosa!
Tra gli 8 viaggiatori ci sono tre meravigliosi tencarolesi, Laura, Iolanda e Alessandro, e sono molto felice che siano venuti a trovarmi.
Ora vi lascio, vado a preparare la cena (sto migliorando in cucina, oggi a pranzo ho preparato un piatto costeño, picudo - pesce tipo pescespada - e yucca - manioca - fritti, è venuto proprio buono, tutti mi hanno fatto i complimenti, a parte Bepi Alberti a cui non piace il pesce... gli ho detto di non venirci più a trovare di venerdì!)
Vi mando un abbraccio forte forte

Lara

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